A casa dal Castore per Lia.
"Chi sarà il prossimo…..mi piacerebbe che scriveste tutti! Cilla."
Cara Cilla, mi sono chiesto se questi tuoi solleciti valessero anche per chi sul Castore non è salito.
Perciò scrivo anch’io perché, pur non salendo con voi così in alto, mi sono ugualmente sentito parte del gruppo, della spedizione, perché con le tue mail mi hai sempre tenuto informato su tutto e su tutti e con le relazioni dei partecipanti e le magnifiche fotografie a seguire, non hai ancora smesso di farmi provare una sana nostalgia per la rinuncia. Forzata per quel malessere alla spalla del braccio che ancora mi rimane. Non sai quanto ci tenessi a quell’ascensione, avevo trascritto col pennarello la data sul calendario in cucina. Un altro 4000 mila per Lia mi allietava, ero allenato, lo avevo confidato anche a Livio e soprattutto avrei rivisto e riabbracciato amici ad un anno dal Grampa.
Così non è stato, purtroppo la vita è intessuta di rinunce e privazioni, che fanno soffrire ma nello stesso tempo ci temprano offrendoci la possibilità di rialzarci sempre e ripartire e renderla così nuovamente gioiosa e viva.
Come lo era Lia, anch’io quel fine settimana ero con tutti voi valdostani. Qualcuno lo conoscevo già dagli anni scorsi, qualcun altro dal loro nome mi risultava nuovo, ma ero felice che avesse colmato la mia e l’assenza di altri.
Quel venerdì ho provato stupore ed ho sorriso ironicamente tra me e me quando dal tuo SMS ho saputo che la “nuova” guida era tornata indietro a riprendere lo zaino dimenticato…. forse indispensabile per certi tipi di ascensione! Siete partiti col piede sbagliato…mi è venuto subito da pensare. Comunque anche in quel contrattempo iniziale non ho smesso di provare una sana invidia per tutti voi.
In quei due giorni ho scrutato il cielo come non mai, quasi sempre nella vostra direzione nella speranza che il mio sguardo non inciampasse nelle nuvole. E gioivo perché vi credevo immersi nelle più rosee condizioni meteorologiche fin dal venerdì pomeriggio.
Sabato per essere in sintonia con voi, sono partito anch’io con altri nove escursionisti dalle Terme di Valdieri per raggiungere attraverso il passo del Drouss, Isola 2000 e colle della Lombarda, il Santuario di S Anna di Vinadio.
E’ stato un test importante che ha confermato la mia rinuncia al Castore, perché in quell’interminabile percorso di 9,30 ore non ho investito in braccia, ma soltanto di gambe.
Dove e quando la quota mi era favorevole, la vista ed il pensiero spaziavano nella vostra direzione. “Pochi ma bun” mi veniva da pensare, anche se non vi privavo della fatica nel raggiungere il rifugio, la difficoltà, stanchezza e sofferenza per l’ acclimatamento e l’insonnia per la preoccupazione del giorno successivo. Dalle vostre relazioni non avete deluso le mie intuizioni.
Ringrazio te Cilla che non ti sei arresa alle difficoltà meteorologiche avverse e con Adriano, hai saputo gestire e posticipare la prenotazione dell’ascesa senza buttare la spugna ma sorretta dal motto: “Chi c’è, c’è”.
Saluto Ombretta e Carla che avrei rivisto volentieri anche se entrambe sarete invecchiate di un anno.
Marcello non mi interessa, purtroppo ti ho sempre tra i piedi.
Beniamino ti ho visto qualche volta di sfuggita, da non riconoscerti ancora, ma in duplice veste di fratello di Lia e figlio della “leonessa” Cilla.
Adriano, sarei curioso di conoscerti perché assomigli a mia figlia, che dimentica sempre tutto.
Luca e Gianni vi riservo la posizione di coda perché personalmente ancora non ci conosciamo, ma state tranquilli, non avete perso nulla.
Lia sei sempre tra noi, e offri l’opportunità di contemplare il creato a chi è rimasto a casa e la bellezza dei monti per chi ne può fare esperienza.
Un abbraccio l’altro Marcello.
Vai a fotogallery