Sinceramente...quest’anno non avevo proprio voglia di rifare il ’monviso!!! Il re degli sfasciumi, l’incubo delle pietre che cadono, la peggior discesa di tutti i tempi! Chi ha camminato con me, questa volta, ha dovuto sopportare diverse imprecazioni e tutti hanno sentito le mie conclusioni: è l’ultima volta che ci salgo, sul Viso! Ma era un appuntamento imperdibile. Lia e Marco con noi, e nel mio cuore anche Joan. Ci sarebbero stati anche Rebecca, Mavi e Roberto, come si poteva rinunciare?? Siamo in tanti, soprattutto tanti giovani, con conseguente abbattimento drastico dell’età media del gruppo. Giovani ben disposti, allenati, competenti....per me che amo la montagna, camminare con i più giovani è sempre un valore aggiunto, una felicità intima. Vedo futuro. La giornata parte un po’ storta. Danilo, a malincuore, rinuncia e torna indietro con Gioele....poco prima del bivacco, metto un piede in fallo e prendo una storta che mi farà tribolare per un paio di settimane... il bivacco è affollatissimo e dormiremo poco e male (davide, per la verità, dormirà fuori...)....dopo cena, mi si rivolta lo stomaco e devo cercare un angolo per vomitare..... Insomma, serve tanta motivazione per alzarsi al mattino e partire! Silvio ci raggiunge fresco fresco nel cuore della notte, si fa colazione e si va! Mi intristisce che Cilla non salga con noi. Che lei e Mavi ci debbano aspettare con l’apprensione che mi immagino.... nel mio cuore, con queste due madri, c’è anche Maria Rosa, madre di Joan... Questa donna non è qui con noi, non sa neppure di esserlo... Ma io credo che ci sia. Senza Cilla, bado a Rebecca. Non la perdo di vista, faccio l’amica apprensiva. Inutilmente, perché la ragazza se la cava egregiamente, non va più forte di me solo perché è legata in cordata. Si arriva sulla cima spediti, senza intoppi. Siamo la soddisfazione della nostra guida!!! Quassù, si cede alla emozione. Roberto e Rebecca, Marco e Lia. Si abbracciano...Roberto con questo figlio, Rebecca con questa sorella, si salutano, piangono, forse li lasciano andare. Non so come aiutarli, come esserci. Sto con loro, come posso. Restiamo tanto, quassù. Non so perché, ma questa volta Silvio non ha fretta, tollera il nostro attardarci a fare foto, a mangiare formaggio e latte condensato, a fare i cretini. Un mio reportage agli under 30 e si scende! Rebecca è un po’ preoccupata, ma capisce al volo il metodo culeman e va spedita. Al bivio con il sentiero che porta alle sagnette, ci congediamo con Silvio...Peccato, un lungo dialogo tra noi mi stava insegnando molto della cultura occitana, ci sarebbe stato ancora molto da imparare. Finalmente il bivacco! Cilla e Mavi tirano un sospiro di sollievo, ci hanno aspettato tanto.... Si mangia qualcosa e poi, come sempre, ci raccogliamo e condividiamo pensieri ed emozioni. Questi momenti, sono sempre un misto di lacrime e risate, profondità e leggerezza. Nessuno si sottrae a consegnare agli altri qualcosa del proprio vissuto, e i ragazzi più giovani ci danno una mano a guardare avanti, a sperare. E...si conclude in bellezza scegliendo la strada più lunga per tornare!!!! Si circumnaviga il mondo, e si torna a valle passando dal bivacco Berardo..."che è più comodo".... Piedi nella fontana, sandali, birra, baci, casa!!! Grazie a chi c’era, e a chi ci ha accompagnato da lontano (Carla!!) È vero, il monviso è un po’ scomodo da salire. Ma è uno splendido punto di appoggio per toccare il cielo.
Ombretta