SUL RUTOR CON LIA – 22/23 AGOSTO 2017
Scrivo queste righe nel giorno del 9° anniverario della morte di Lia.
Nove anni fa più o meno a questora in questa casa suonava il telefono e io rispondendo alla chiamata, non sapevo ancora che la mia vita e quella della mia famiglia sarebbe stata travolta da uno tsunami gigantesco.
Nove anni sono tanti eppure possono essere un soffio. Il tempo, lo sappiamo, è un concetto molto relativo invenzione di noi umani.
La morte di Lia è stata un seme che in questi nove anni abbiamo cercato di far germogliare, trasformando il nostro Dolore in Amore.
Uno dei regali di Lia è stata lesperienza della "Montagna con Lia".
In questi anni abbiamo fatto tante ascensioni impegnative, faticose, mai banali, sempre uniti dallo spirito "Facciamo insieme quello che da soli non faremmo..."
Organizzare lascensione di questanno mi ha dato un sacco di problemi e causato anche dei sinceri dispiaceri. Noi uomini siamo bravi ogni tanto a incasinarci la vita con le nostre dinamiche pasticciate. E a volte è una cosa da accettare e basta.
Il meteo ci è stato avverso e abbiamo dovuto rimandare lascensione di un mese, perdendo per la strada molte delle persone che si erano iscritte. Non è mai facile organizzare ma al di là del dispiacere ho sentito che, anche in pochi, questa cosa la volevo fare comunque.
E ringrazio Marcello e Ombretta che in questo mi hanno sostenuta.
E così il 22 agosto finalmente siamo partiti tutti pimpanti da Saluzzo con Rebecca, Marcello, Pietro e Marcello B. per trovarci a La Thuile con la mitica Ombretta, la quale ha voluto partecipare nonostante la frattura recente di un dito del piede.
La salita al rifugio è stata semplicemente fantastica!
Scenari bellissimi, le cascate del Rutor veramente incredibili, nessuna fatica nonostante i 1000 metri di dislivello percorsi nel pomeriggio inoltrato, un clima allegro e una spensieratezza che ci hanno regalato leggerezza e lievità. Raramente capita che un avvicinamento alla vetta sia così gradevole e appagante.
Arriviamo al rifugio giusto in tempo per la cena e la serata passa tra cibo, risate, chiacchiere, le barzellette di Pietro che ci fanno scompisciare…
Io purtroppo dormo poco e male (nonostante la camera da sei in cui siamo tutti noi, sia molto meglio delle grandi camerate cui siamo abituati) e al mattino alle 4.15 quando ci svegliamo sono decisamente “sversa”! Dopo una buona colazione riusciamo a metterci in cammino per le 5.15 in un buio che avvolge tutto, interrotto solo dalle frontali che illuminano i nostri passi.
Mi piace sempre questa parte di strada fatta col buio dove i sensi sono tutti allertati perché la vista difetta…
Ci aspetta un lungo cammino perché il ghiacciaio (che è davvero imponente per la quota poco elevata) è tutto crepacciato e dobbiamo aggirarlo, facendo anche dei passaggi con catene su roccia. Qui sento un’ammirazione profonda per il nostro amico Marcello B. che, senza un braccio, mi dà ogni volta lezioni di vita. Con la sicura di Silvio riesce a fare molto bene ciò che io, con tutte e due le braccia, faccio con molta più fatica di lui. Davvero i nostri limiti spesso ci arrivano dalla nostra mente!
La salita procede bene, tra metti imbrago, arranca su quella pietraia ripida e bastarda, metti ramponi, légati in cordata, togli ramponi per arrivare alla base dell’ultima cresta dove si vede la madonnina bianca che ci aspetta. In 5 ore e un quarto siamo in punta! Una salita impegnativa e per nulla banale che di nuovo mi ha insegnato l’umiltà, la pazienza, la fatica, la disciplina, il coraggio nel suo significato profondo di “avere cuore”.
Desidero qui ringraziare singolarmente ciascuno dei miei compagni di ascensione.
Grazie a Ombretta che, nonostante il dolore di un dito rotto, non si è fatta fermare non mancando questo ennesimo appuntamento che condivide con me da 9 anni. Grazie Ombre per esserci!
Grazie a Marcello il nostro amato “stambecco” che ha voluto fortemente con me questa ascensione non facendosi fermare da nulla. Sei un mito Marcello!
Grazie a Marcello B. “l’altro Marcello” come ama definirsi. Sei per me un esempio di vita e il tuo ritorno tra noi è stato molto gradito.
Grazie a Pietro per la sua simpatia, le sue risate, per le sue barzellette e per non aver mollato nell’ultimo tratto di ghiacciaio quando proprio non ce la faceva più.
Grazie a Rebecca, la mia dolce e determinata figlia che ha condiviso con me questa ascensione in ricordo di sua sorella. Grazie Reb!
Grazie a Silvio la nostra fedele guida che ogni volta ci porta in cima e fa che riusciamo a tornare a casa tutti interi! Grazie perché ha colto da subito lo spirito particolare di questa iniziativa che facciamo in ricordo di Lia.
Grazie anche a me che ci sono stata, ho fatto quello che ho potuto, gestendo dolori alle ginocchia e una fatica grande (13 ore e rotti di strada in un giorno possono essere davvero lunghe…) La montagna non fa sconti. A volte è dura, spietata e ti mette a confronto con i tuoi fantasmi normalmente sopiti. La fatica mette a nudo debolezze e fragilità del momento e richiede una grande disciplina per mettere un piede avanti all’altro e arrivare a destinazione.
E grazie infine a Lia, anima di questa cosa bella che ogni anno ci ritroviamo a fare in suo ricordo. Ogni volta partiamo con le nostre vite, i nostri cammini, le nostre fatiche, le nostre gioie e Lei ci accompagna sempre.
Una menzione speciale alla Montagna che in questi giorni, nelle nostre belle valli, sta bruciando grazie alla scelleratezza di alcuni umani. La montagna per me è sempre stata una grande maestra di Vita e mi ha accompagnato nei miei anni e a lei va la mia più profonda gratitudine.
Chiudo con queste parole rubate al web che faccio mie...
“Amo la montagna perché mi ha sempre accolta, ascoltata.
Amo la bellezza dei luoghi, il silenzio che mi pone al cospetto dei pensieri più profondi insiti dentro me stessa, amo la fatica e la gioia dell’arrivare.
Ho imparato il rispetto verso la natura, verso la madre terra, ho imparato a camminare in mezzo ad essa in punta di piedi quasi come a chiedere scusa.
Amo ascoltare un ruscello ad occhi chiusi, amo il profumo dell’erba appena tagliata e distendermi su di essa, amo la pioggia che rende tutto più triste, amo il vento che porta via il bello ed il brutto, amo i rumori notturni.
Amo“
Grazie Grazie Grazie
Cilla
Saluzzo, 24.10.2017