Ho accumulato un po’ troppo ritardo prima di scrivervi, ma la vita in questi giorni è stata intensa e non mi ha permesso di organizzare le idee per comunicarvi le sensazioni ed i sentimenti che ho vissuto. Proverò a farlo con calma ora.
Innanzitutto vi devo un grazie. Ho capito che al di là del Covid (che sconsigliava di non alloggiare nei rifugi), del momento contingente e del fatto economico, nella decisione di affrontare il 4000 più facile in una giornata, c’era una attenzione a me, a quello che mi è successo ed alla mia ripresa.
Questo mi ha fatto provare sentimenti di vera gratitudine e mi fa dire un grande grazie per l’attenzione ricevuta da questo gruppo che proprio perché si ispira a Lia e Marco ha un cuore grande ed un animo gentile. Grazie, grazie, grazie.
In secondo luogo devo riconoscere che se il cervello ed il corpo non hanno mai avuto dubbi (ho detto di sì subito e non ho mai tentennato), nella mia sensibilità non ero così tranquillo. Sapevo di poter serenamente portare il peso ed il rischio dell’esperienza, ma la paura di strafare e di essere coinvolto in qualche problema (dopo tutto quello che era successo) si faceva spesso presente in me e devo riconoscere che mi inquietava. Mi ha confortato la sicurezza di avere Silvio – che apprezzo di cuore - con noi e l’affetto di cui mi avreste circondato. Così è stato e così siamo partiti.
Un bel gruppo, sempre in un certo senso “originale” con i veterani e i nuovi spunti; tutti “in gamba” e tutti motivati. Mi siete piaciuti tutti. Insieme siamo anche un bel campionario di vita con tanti segni sulla pelle.
E poi il Breithorn … mi avevano detto che era facile – e così è stato – ma non banale. Sarà per la neve al ritorno molto molliccia, ma un buon impegno lo ha richiesto.
La montagna vista dal Plateu Rosa mi ha espresso tutta la sua forza mentre sul lato sud chiaramente più semplice presenta una maggior difficoltà solo nel tratto finale (anche per la presenza di troppi alpinisti in contemporanea)
Mi ha un po’ deluso la cima un pò piatta e banale con la sua “toccata e fuga” che non ci ha permesso di fermarci un momento per assaporare la riuscita; stavolta proprio non c’era spazio e Silvio ha avuto vita facile nel farci fare un rapido dietro front.
Grandioso invece “l’intorno”. Uno spettacolo da 10 e lode con la maggior parte delle grandi cime in bella vista. Un colpo d’occhio meraviglioso in un giorno con tempo eccezionale.
Per la verità io di cime ne avevo una sempre ben presente che ho guardato spesso portandomi dentro delle domande, ma sono riuscita a goderla con molta serenità.
Sono anche riuscito a capire – grazie alla pazienza della guida – dove eravamo quel benedetto giorno. Accidenti mancava proprio poco all’attacco. Chissà se un giorno …
E poi chi purtroppo non ce l’ha fatta:
Pietro innanzitutto che all’invito aveva detto subito un grande si entusiasta … ha perso il ritorno alla sua più grande ed epica montagna per qualche microscopica ed invisibile “baboietta” che ha trovato ospitalità nel suo intestino proprio quella notte … che sfiga!
Carla poi poverina proprio non ce la facevi. Sono rimasto un po’ deluso quando Silvio ti ha fermata perché avrei dato il cuore per aiutarti ad andare su, ma poi ho capito che aveva ragione. Non ce l’avresti mai fatta. Mi dispiace tantissimo perché mi hai sempre sorpreso per la tenacia e forza d’animo che ti caratterizza.
E c’è chi invece ha fatto qualcosa di veramente nuovo:
Lucrezia hai fatto veramente bene a non perdere questa occasione. A costo di venire giù “di traverso” ce l’hai fatta! Bravissima.
Rebecca e Valentina bravissime anche voi. Due bellissime giovani veramente “in gamba”
Cilla che con Silvio (con il solito aplomb) è riuscita a concentrare tutto in un giorno senza perdere niente (un inchino)
E poi il gruppo tutto con cui purtroppo a causa del “monodose”: tutto in un giorno, non si è riuscito a fare molta conversazione. Per fortuna c’è stato il momento di condivisione comune che ho molto apprezzato. Mi hai profondamente toccato Roby per il tuo coraggio e la forza di esprimere cose veramente inedite; mi vivacizzi Grazia sempre presente ed efficace; Ombretta mi hai segnato con quel filo di tristezza che ti nasce dalle fatiche che quest’anno hai dovuto portare, ma sei la solita roccia. Infine il paleolitico amico Marfi che mi punzecchia sempre, ma poi è come sempre bonaccione, rompicoglione e prestante.
E infine Lia e Marco ambedue presenti nei nostri cuori e sempre accanto a noi. Grazie per la vostra vicinanza e per l’affetto con cui ci accompagnate. Lia hai fatto il solito miracolo del bel tempo. Un tempo eccezionale che mi ha letteralmente “rafatito”. Non ho dato creme, ma ho perso tutta la pelle del viso ed ho avuto gonfiori e pustole su tutte le labbra.
E così il Breithorn è andato. Va a finire che se non era per me e per il Covid l’avremmo ancora spostato “all’anno dopo”. In fondo qualcosa di buono l’ho fatto anch’io.