Dalle nostre parti, un escursionista come Dio comanda, prima o poi, sale sul Monviso. Ma visto che non è cosa proprio banale, bisogna attendere il tempo giusto ed i compagni giusti, e per il resto avere pazienza e fortuna.
Ho rivisto Cilla a Torino dopo più di venti anni. La Cilla grassottela e pacioccona che avevo conosciuto a scuola non c’era più: al suo posto, una donna magra, che cammina spedita, con il dolore sulle spalle e nel cuore per la partenza di Lia.
Mi è venuto naturale, in quel momento, aderire all’iniziativa di salire il Monviso per e con Lia. Non ero sicura di farcela, ma ostinatamente ho riservato, nella mia estate, un po’ di tempo e di energia per arrivarci preparata. Non so quanti siti internet ho visitato nei giorni precedenti per vedere le previsioni del tempo. So che ho fatto qualcosa tipo “pregare” (?) perché ci si potesse andare e perché tutto andasse bene. Che bello essere ascoltati!
Da Saluzzo fino al Bivacco delle Forciolline (uno dei pochi, se non l’unico, a portare il nome di una donna...!) un po’ alla volta si è composto il corpo stravagante del nostro gruppo.
Persone normali che si sono incontrate in un’occasione speciale, che le ha rese speciali.