Ma certo che era giusto farlo! (il libro)
Lia scriveva benissimo, e soprattutto aveva idee mature, molto mature per la sua età.
Aveva capito moltissime questioni cruciali del nostro mondo. Molto di più che tanti adulti benpensanti che sento pontificare ogni giorno.
Non ho letto ancora tutto, ma ho sfogliato avidamente le pagine prendendo qua e là frasi che mi hanno catturato l’attenzione.
Mi sembra già di averle parlato, magari averla avuta a lezione a scuola, tante sono le affinità culturali, o forse ci siamo "visti" in televisione.
Certo, purtroppo le imposte sono state chiuse troppo presto, per la vita terrestre è stato un semplice, casuale, colpo di vento in una giornata d’autunno.
E così, per quelli che si trattengono ancora un po’, ora tutto è in ordine nella vecchia casa dell’amica partita, tutto immobile.
Però la luce del sole filtra tra quelle imposte e illumina ogni giorno le sue parole.
Senza quel diario ci sarebbe solo la polvere che lenta si deposita ovunque.
Lia parla molto di ali: forse l’avrete già notato che Lia in effetti è l’anagramma di ali.
E’ solo un gioco di permutazioni di segni. Però la fa veramente volare ancora tra noi, nella nostra casa terrestre.
La mia opinione è che il libro di Lia vada utilizzato esattamente come una piccola scorta di bottiglie di vino buono: se ne dà ogni tanto una agli amici più cari, selezionati appositamente cercando l’occhio che sa già riconoscere l’intenditore, colui che saprà comprendere e gustare il messaggio.
Non è un libro per le masse. Non è stato pensato per esserlo. E’ una raccolta postuma di pensieri in libertà, una testimonianza e una memoria.
Ciò che importa è che il libro è stato fatto e raggiunge lentamente occhi che sanno osservare, cuori che sanno sentire, ed è questo ciò che conta per onorare l’impegno con Lia scrittrice.
Ora esco, voglio godermi il sole e questo vento tagliente prima della neve di domani.
Me lo insegna ancora una volta Lia che bisogna farlo, non perdere nemmeno un minuto di questa bellezza.
Luca Mercalli
16 marzo 2013